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Le attività sperimentali finalizzate alla valutazione delle prestazioni energetiche di prodotti e componenti di parete innovativi sempre più spesso richiedono la conduzione di prove outdoor a scala reale al variare delle condizioni climatiche esterne.
L’Università di Firenze è attualmente dotata di un laboratorio di prova all’aperto per la misura delle prestazioni termiche ed energetiche di soluzioni tecnologiche di parete a scala di “prodotto”.
L’idea di una camera di prova all’aperto per il clima Mediterraneo è maturata all’interno del Progetto ABITARE Mediterraneo, finanziato dalla Regione Toscana nell'ambito del POR CREO FESR 2007-2013, con il fine di creare una struttura di riferimento per il territorio toscano e le imprese attraverso cui attivare processi di sviluppo e trasferimento tecnologico dal settore accademico a quello industriale.
Le attività di ricerca sono state coordinate dal Centro Interuniversitario ABITA, organismo di ricerca che da anni promuove, organizza e sviluppa attività di ricerca e di formazione sui temi della sostenibilità e del risparmio energetico in architettura.

La Test Cell UNIFI, attualmente collocata presso il parco del Plesso di Santa Marta dell’Università di Firenze, è stata realizzata grazie alla stretta collaborazione tra il Dipartimento DIDA e il Dipartimento DIEF, nell’ambito di un’attività di ricerca sperimentale coordinata dal Prof. Marco Sala e dal Prof. Maurizio De Lucia. Si tratta di uno strumento di misura innovativo, dotato di dispositivi e attrezzature di monitoraggio avanzati, in grado di offrire un valido supporto per lo studio e l’improving tecnologico di prodotti e componenti per l’edilizia, consentendo di eseguire outdoor test secondo la metodologia PASINK sviluppata nell’ambito dell’attività di ricerca dal network internazionale Paslink EEIG, finalizzata allo sviluppo di metodi condivisi per la conduzione di prove a regime dinamico mediante Test Cells Paslink.

La cerimonia di inaugurazione si pone come obiettivo la presentazione del laboratorio, delle attività di testing sui prodotti e dei possibili indirizzi di ricerca alla comunità tecnico-scientifica e tutti gli operatori del settore edilizio, al fine di creare sinergie tra gruppi di lavoro afferenti a diverse aree scientifiche.

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La Commissione europea ha chiesto all'Italia - oltre che ai Paesi Bassi e alla Polonia - di intervenire affinché la direttiva sull'efficienza energetica in edilizia sia pienamente recepita nell’ordinamento nazionale. La direttiva doveva essere recepita entro il 9 luglio 2012.

L’Italia aveva già ricevuto un parere motivato per non aver adottato tutte le misure per il recepimento della direttiva rispettivamente nel gennaio e nel giugno 2013. Nel frattempo il nostro Paese ha adottato alcune delle misure richieste, tuttavia, a seguito di un'ulteriore analisi, la Commissione sottolinea che alcune delle disposizioni della direttiva continuano a non essere recepite.

Se l’obbligo giuridico non sarà rispettato entro due mesi, la Commissione potrà decidere di adire la Corte di giustizia e chiedere sanzioni pecuniarie.

Poiché nessuno Stato membro ha recepito tutte le norme UE ai sensi della presente direttiva entro il termine, la Commissione ha in passato avviato procedure di infrazione contro tutti i 28 Stati membri.

Da allora la maggior parte degli Stati ha fatto fronte agli obblighi di recepimento e le uniche infrazioni rimaste aperte sono contro l'Austria, l'Italia, i Paesi Bassi, la Repubblica Ceca e la Polonia.